LE FAMIGLIE BALMELLI IN ITALIA
Fin dal remoto Medio Evo, i Ticinesi delle valli e delle campagne si erano dati all’emigrazione nei paesi vicini, specialmente nelle città importanti dell’Italia, lasciando alle donne ed ai figli minorenni che restavano in Patria, la cura delle loro aziende agricole
e dell’allevamento del bestiame. Rimpatriando periodicamente, portavano a casa il frutto di faticosi guadagni, i quali completavano il reddito del lavoro rurale, coprendo così il fabbisogno per le spese di famiglia, e non di rado per il benessere durante gli ultimi anni di vita. Tali erano i muratori, i tagliapietre, i fornaciai, che partivano in marzo e tornavano a novembre, i vetrai, che se ne andavano in maggio e ritornavano per le feste di Natale, i
marronai, i vaccari, i cioccolatieri, i facchini, gli spazzacamini, che si assentavano in novembre per ritornare in primavera.
Gli artigiani ed i mestierandi si dirigevano soprattutto verso le città italiane. Gli abitanti dell’Onsernone, tra cui diversi componenti delle famiglie Balmelli, andavano come facchini nelle città marittime italiane dove possedevano persino privilegi di corporazione. Si presume che diversi Balmelli, nati e presenti nel 1600/1700 nell’Onsernone e di cui si sono perse le tracce, si siano definitivamente stabiliti in’Italia non rientrando più in valle. Dalle ricerche esperite abbiamo difatti appurato la
presenza, rara, del cognome Balmello in Italia ma non abbiamo ancora potuto stabilire degli eventuali legami con i nostri
Balmelli.
La crisi sorta tra la Svizzera e l’Italia dal 1848, dovuta in particolare all’appoggio politico-militare fornito dal Canton Ticino ai patrioti italiani, portò come reazione dell’Austria, potenza occupante il Lombardo-Veneto, all’espulsione di oltre 6'000 emigranti ticinesi mediante il famoso blocco operato dal generale Radesky.
Diversi Balmelli residenti nel luganese, ed operanti professionalmente pro tempore nella zona di Milano, furono quindi espulsi e dovettero rientrare ai loro villaggi natali.
Con l’indipendenza dell’Italia riprese l’emigrazione, questa volta quasi sempre definitiva e non più stagionale, dei ticinesi verso questo paese.
Attualmente sono presenti nel nord Italia 3/4 ceppi di famiglie Balmelli ma non siamo ancora riusciti a stabilire dei contatti con gli stessi od a collocarli nel grande albero genealogico della famiglia.